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Francesco d’Appignano (Franciscus de Apponiano) è conosciuto con vari appellativi: Franciscus Rubeus (Francesco il rosso), Franciscus de Esculo (Francesco d’Ascoli) e Franciscus de Marchia (Francesco de Marchia), e in passato fu ritenuto non una sola persona, ma tre o addirittura quattro. Nacque in Appignano (oggi Appignano del Tronto), piccolo paese in provincia di Ascoli Piceno, nelle Marche, verso il 1290. Fu Francescano, e si formò intellettualmente a Parigi, ove commentò le Sentenze dal 1319 al 1324. Successivamente si recò ad Avignone, dove lo troviamo nel 1328 come lettore nel convento dei frati. La sera del 24 maggio del 1328 insieme con fr. Michele da Cesena, con fr. Guglielmo da Ockham e altri, fugge da Avignone. Raggiungono Ludovico il Bavaro a Pisa, che seguono poi, nel marzo del 1329, a Monaco. Caduto in potere dell’Inquisizione, fu processato: nel 1341 era in atto il suo processo al termine del quale , assolto e reintegrato nella fama e nelle sue prerogative, lesse una professione di fede alla presenza del papa. Dopo tale fatto il silenzio scende su di lui. Ebbe dai posteri il titolo onorifico di doctor succinctus.